Molto spesso un prodotto resta in un cassetto poiché richiede investimenti importanti per produrlo, o modernizzarlo, e i ritorni sono incerti.
Produrre in Cina può essere una soluzione al problema, ma richiede alcuni accorgimenti importanti per non incappare negli errori più comuni.
Lanciare un nuovo prodotto o modernizzarne uno esistente
Realizzare gli stampi e le attrezzature per una nuova macchina, anche semplice, richiede centinaia di migliaia di euro di investimenti che:
• Sottraggono liquidità nell’immediato;
• Rischiano di rimanere a pesare sui bilanci nel caso di insuccesso commerciale.
Lo stesso problema vale per i prodotti maturi, che avrebbero bisogno di un restyling, con una rinfrescata al design e qualche piccolo miglioramento delle prestazioni.
In entrambi i casi, spesso si rinuncia perché i volumi di vendita sono relativamente bassi e il ritorno sull’investimento, avviene in un arco temporale troppo lungo.
Soluzioni di produzione a costi contenuti
Esistono delle soluzioni che permettono di limitare il valore dell’investimento, come per esempio realizzare degli stampi pilota, in alluminio o comunque a basso costo.
Per questa tipologia di stampi, il ciclo di vita è decisamente breve, ma il problema è marginale nel caso in cui i volumi da produrre non siano particolarmente rilevanti.
Tuttavia, anche in questo caso l’investimento, seppur inferiore, rimane importante e grava sul bilancio di un’azienda.
Produrre in Cina: vantaggi e difficoltà
Sebbene dunque, esistano opzioni a costi più contenuti, non si tratta comunque di soluzioni risolutive, in grado di abbassare in maniera vantaggiosa i costi di produzione.
In tal senso, la Cina è un’ottima soluzione.
Tuttavia, si deve tener conto del fatto che per realizzare efficacemente uno stampo in Cina, bisogna avere le idee chiare e conoscere il mercato, altrimenti le differenze di costo possono essere anche rilevanti.
Normalmente ci troviamo di fronte a due possibilità:
1) Fare uno stampo in Cina per poi portarlo in Italia: in questo caso lo stampo verrà costruito secondo gli standard europei e con componentistica unificata. Il suo costo sarà inferiore all’equivalente prodotto italiano, ma sarà comunque uno stampo relativamente costoso.
2) Fare uno stampo in Cina per produrre i pezzi in Cina: in questo caso lo stampo verrà realizzato secondo gli standard “cinesi” e il suo costo sarà di gran lunga inferiore al suo equivalente in Italia.
Produrre in Cina a costi contenuti
La soluzione che Aretè propone è quella di lanciare il progetto facendo produrre in Cina, in una prima fase, sia lo stampo che il particolare stampato.
In questo modo si può ottenere un reale abbattimento dei costi, con una percentuale pari al 10% o il 20% in meno di quanto si spenderebbe in Italia.
Il rovescio della medaglia è che lo stampaggio di un particolare potrebbe non essere conveniente, poiché gravato dai costi di importazione.
Per produrre in Cina a costi contenuti, quindi, il suggerimento è di avere un approccio simile a quello che si avrebbe per la realizzazione di uno stampo pilota per piccole serie, ovvero:
• Realizzare lo stampo;
• Avviare la produzione;
• Lanciare il prodotto.
Se il successo commerciale sarà così buono da giustificare ulteriori investimenti, mentre si procede alla produzione dei pezzi stampati in Cina, si potrebbero realizzare delle attrezzature più efficienti in Italia.
Se invece il successo commerciale dovesse essere ridotto, si può continuare a produrre in Cina, mantenendo comunque un buon livello di competitività.
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